Benedetto Croce |
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lunedģ 23 gennaio 2012 | |
Nel dicembre 1931, esattamente 80 anni or sono, avviandosi alla conclusione della sua “ Stria d’Europa del secolo decimonono” edita da Laterza ed in evidente implicita polemica con la rivista Antieuropa ispirata e sostenuta dal regime, Benedetto Croce scriveva: …” Le nazioni non sono dati naturali, ma stati di coscienza e formazioni storiche; e a quel modo che, or sono settant’anni, un napoletano dell’antico regno o un piemontese del regno subalpino si fecero italiani, non rinnegando l’esser loro anteriore ma innalzandolo e risolvendolo in quel nuovo essere, così e francesi e tedeschi e italiani e tutti gli altri si innalzeranno a europei e i loro pensieri indirizzeranno all’Europa e i loro cuori batteranno per lei come prima per le patrie più piccole, non dimenticate già, ma meglio amate…” L’auspicio di Croce non si è ancora realizzato, ma è compito di quanti credono nella democrazia impegnarsi per una sua realizzazione ed evitare il risorgere delle chiusure nazionaliste. Mario Ettore Barnabè
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