Menu Content/Inhalt
Home arrow Commenti arrow L'America e gli americani oggi
L'America e gli americani oggi PDF
 

-------

Il Mondo si pacifica e si democratizza, i pericoli vengono da staterelli affamati e autoritari, ma comincia a crescere il problema di dove piazzare gli Stati Uniti che da superpotenza riconosciuta perde ruolo, si impoverisce e si oligarchizza.
Lì vi crescono le disuguaglianze. I cittadini votano sempre in meno e con un voto mai chiaro. Per non parlare della pena di morte, degli indici di violenza, delle questioni razziali, dell'alta mortalità infantile (8 x 1000 nati vivi rispetto alle nostre 3 o 4 x 1000) delle assenze di Welfare o della popolazione carceraria...

La democrazia - come dice Emmanuel Todd - progredisce dov'era debole, ma regredisce dov'era forte. E negli Stati Uniti la democrazia era fortissima!
E' come se fossimo ritornati al mondo di Aristotele dove l'oligarchia succedeva alla democrazia.
Pensate che già nel 1995, in un libro  del giornalista Micheal Lind, The Next American Nation, c'è la prima descrizione di una classe dirigente americana postdemocratica. E se riflettiamo sull'attualità non possiamo non vedere che per piazzare nella corsa alla presidenza Hillary Clinton, la moglie di un ex Presidente, i democratici americani si sono dovuti inventare come avversario un giovanotto di colore... che è sconfitto in partenza e lo dice anche Richard Daley che è il suo spin doctor! Che, tra l'altro, è allievo di Karl Rove, che è lo spin doctor di Bush!

Tutto l'Occidente ha delegato agli Stati Uniti il ruolo di garante della sicurezza militare. E così è finita la Pax Americana proprio perché la grande tranquillità americana è venuta a mancare. Ma, soprattutto, l'Europa continua a volerla: 14 milioni di posti di lavoro dipendono dall'integrazione dei mercati euro-americani. Non emigriamo più per andare in America, ma vi mandiamo 1 miliardo di dollari al giorno. Sentiamo di aver esaurito i termini di riconoscenza storica, ma vorremmo un patto di reciprocità per il futuro. Ci preoccupiano dei comportamenti troppo pragmatici degli amici americani - l'appiattimento su Israele - ma con chi altri potremmo stare?
Siamo diventati tutti più maturi anche noi, più tranquilli, il Mondo non ha più bisogno di stati-tutelatori, nè totalitari, ma non possiamo prescindere dagli Stati Uniti!
E anche se a volte si pensa che "la strategia del pazzo" sia opera di un amico veramente impazzito, non vedo ancora nell'America di oggi dati strutturali e comportamenti collettivi compromessi. Anzi il riavvicinamento alla Germania della "Grossa Coalizione", alla Francia di Sarkozy, o meglio di Sarkozy agli Stati Uniti, una certa apertura di dialogo da parte di Putin mi sembrano segnali di cambiamento nella giusta direzione. L'Italia... purtroppo, non la vedo più. Quando c'era Berlusconi almeno una pacca sulle spalle a Bush e una a Putin la dava...!



 
< Prec.   Pros. >