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L'America e gli americani oggi PDF

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Dunque la ferita psichica e politico-economica dell'11 settembre deve essere superata perché non può essere l'alibi della follia.

Verso gli americani abbiamo tutti un sentimento di riconoscenza: ci hanno liberati dal fascismo. Dal comunismo ci ha liberati più Gorbaciov che Reagan. Mentre per il nazismo a Berlino sono arrivati un attimo prima i comunisti di Stalin..... però grazie agli equipaggiamenti leggeri forniti dagli americani! Ma poi che belle storie americane sono state il ponte aereo su Berlino, il piano Marshall (che quest'anno nessuno ha festeggiato il 60esimo anniversario - 5 giugno 1947!), la nuova frontiera kennediana, perfino le lotte civili dei neri e l'edonismo reaganiano. Cosa sono, invece, queste storie puritane delle fellatio presidenziali o le deviazioni teologiche dell'"asse del male" o peggio della "guerra preventiva" e dell'arroganza unilaterale?

Che poi, logicamente e politicamente, la "guerra preventiva" non serve a preservare la pace perché la si scatena per avere, o perché si crede di avere, maggiori probabilità di evitare non la guerra, ma la sconfitta!

Ai miei concittadini ricordo che c'è stato un periodo quando siamo stati - dico siamo perché nel bene e nel male questo è il mio Paese - siamo stati amici dei nazisti. Poi molti hanno tentato di farci diventare amici dei comunisti. Che se li avessimo dato retta oggi saremmo poveri come rumeni o albanesi. E ora c'è qualcuno che pensa che potremmo essere collaborazionisti dei musulmani integralisti. O, domando, c'è ancora chi pensa che si può essere la "terza forza" come la indicò Péron nel 1947 per distinguersi dall'"imperialismo americano" e il "totalitarismo comunista"? Il concetto di "terza forza" - la storia insegna - non ha obiettivo né logico, né politico perché per esistere le "forze terze" devono alimentare l'esistenza delle altre due. E per un grande Paese come l'Italia non è possibile stare fuori dalle grandi contese geopolitiche e strategiche: noi siamo sulla frontiera dell'Eurasia! E, per giunta, oggi non c'è più nemmeno la "seconda forza"!

Tanto che gli Americani devono continuare a trattare la Russia come la sola, vera, potenza antagonista, perchè alla fine l'equilibrio strategico del Mondo è meglio farlo ruotare ancora sull'asse della cortina di ferro. Lo dimostra l'accordo del 2002 tra Bush e Putin sugli armamenti nucleari che lasciò intatte 2000 testate... a testa. L'equilibrio del terrore è ancora lì perché la vera distruzione del Mondo risiede ancora solo nella Russia.... e negli Stati Uniti.
Le forze militari all'estero degli Stati Uniti, di fatto, circondano solo il mondo comunista ed ex comunista. Ed è ancora sul sistema guerra-fredda che è basata la strategia statunitense perché, appunto, l'Eurasia è il vero centro del mondo.

E' la lezione di Brzezinki!
E dobbiamo anche notare che oltre 60 anni di atlantismo saranno anche cresciute le interazioni economiche e finanziarie, ma questo non ha significato la creazione di un unico pensiero politico o di istituzioni tutte uguali. Le diversità culturali e politiche rimangono!


(((((((((Due dati importanti lo confermano: nel 1990 il personale militare USA era di 3.693.000 persone. Nel 2004 - ultimo dato ufficiale disponibile - è di 2.764.000. Dunque battuto il comunismo, si diminuiscono le forze in campo. I paesi dove sono dislocate le forze sono, in ordine: Germania con oltre 66.000 unità. Ce ne erano 76.000 qualche anno fa. Giappone 35.000, Corea 30.000, Italia circa 12.000, Gran Bretagna oltre 11.000. A Cuba nel 1995 c'erano oltre 5.000 soldati americani. Oggi ce ne sono meno di mille. In Arabia Saudita nel 2000 - prima dell'attacco di alcuni cittadini sauditi alle Torri Gemelle - c'erano oltre 7.000 soldati americani. Oggi ce ne sono soltanto 258!!! In compenso ci sono 192.600 soldati e soldatesse in Iraq. 
Se questa è la strategia di occupazione di un paese imperialista, allora io sono un altro Superman!))))))))

Questo significa che è solo con l'appoggio della Russia e di alcuni paesi europei si può uscire a testa alta dall'Iraq e sedare quei 4 o 5 punti caldi del Mondo. Allora, geo-strategicamente, questo significa anche che l'Europa e la Russia - dopo l'11 settembre - sono diventati più forti. Ma in un sistema equilibrato di libero scambio qualcuno che garantisca il rispetto delle regole è necessario. E per ora questo garante è e resta l'America anche se l'Europa ha più abitanti (495 milioni - 300 milioni), ha un Pil più alto (13.000 miliardi di euro - 12.000 miliardi di euro) e, assieme alla Russia (143 milioni abitanti - 400 miliardi di euro) avrebbe anche risorse e materie prime in quantità. Ma l'Europa non ha la forza militare di garantire un bel niente! Non sappiamo per quanto, ma per ora è così.

Penso, dunque, che questa volta tocchi a noi stare, anche obtorto collo come gli inglesi, dalla parte degli americani perché gli americani, oggi, sono in guerra contro l'integralismo terrorista ma sono diventati anche "una post-potenza".......E non mi pare siamo ancora al "si salvi chi può!"

E penso che sarebbe anche facile sconfiggere quel misto terrorista di religione e guerra come l'Europa ha già fatto a suo tempo. Si può sbagliare qualche tattica, ma sulla strategia non ci sono dubbi. Gli Stati Uniti stanno attuando un gigantesco programma di sicurezza, ma per quanti progressi faccia non sarà mai in grado di evitare un attacco terroristico di grande portata o NBC. Lo sanno loro e lo sappiamo noi e lo sanno anche i russi. E soprattutto non potranno farlo da soli. E il fatto che si rivedano continuamente le collocazioni delle basi militari, che si riapra il dialogo con i paesi europei, che Bush incontri più spesso Putin sono segnali diplomatici importanti verso la Pace... non verso la guerra.

Oggi, direi, serve una ri-fondativa "Dichiarazione di Inter-dipendenza" così come fu fondativa di quella nazione la "Dichiarazione di Indipendenza".

Se è vero che il terrorismo è diffuso è anche vero che l'unico modo per estirparlo è utilizzare intelligence, diplomazia, professionisti delle armi e della sicurezza. Polizia e soprattutto Politica! Già oggi in Iraq il problema non sembra più militare, ma piuttosto politico. Come in Iran. Come in Corea. Quella al terrorismo non è una lotta di popolo, ma di "avanzata scienza politica". Non ci sono e non possono esserci eserciti in campo.
Questo terrorismo è sprigionato dalla transizione verso la modernità del mondo arabo, soprattutto di quello sunnita, - e vedrete cosa arriverà fra non molto dal Pakistan (che la bomba atomica ce l'ha già!) e dell'Arabia Saudita  - e dunque si impone una lotta di cultura, addirittura, di "teologia politica" che non si risolve certo con la "teologia delle liberazioni"  che vorrebbero farci credere che è tutta colpa del consumismo, dove si finisce per dire che il fondamentalismo islamico è uguale al "fondamentalismo di mercato". Sbagliato: non sono la stessa cosa. Il fondamentalismo islamico non è originato dalla libertà di mercato, ma dalla loro teologia politica.

Insomma i paradigmi per capire il Mondo sono cambiati e anche le frontiere della guerra fredda sono discese da Berlino verso Costantinopoli! Ma in questa linea di frontiera - che esiste dai tempi dell'Impero romano - Vicenza c'entra in pieno ed è un avamposto. Vicenza è vicinissima a Gerusalemme, a Teheran, a Beirut. Gli aerei americani non ce la farebbero ad arrivare in Europa in tempo per rispondere ad un qualsiasi attacco. E, per ora, loro sono e restano il braccio armato dell'Occidente.

Quando noi gongolando diciamo che il sistema occidentale ci ha assicurato 60 anni di pace, dimentichiamo che gli americani, in questi 60 anni, hanno fatto la guerra di Corea, il tentativo su Cuba, la guerra del Vietnam, gli interventi in Sud America, l'Afghanistan, l'Iraq 1 e 2. Insomma tutta la "guerra fredda", ma anche quella "calda". Comodo per noi, no? Che appena ci feriscono un soldato lo mettiamo in prima pagina e corriamo a intervistare la sua mamma!

E non dimentichiamo che per la base militare, gli americani avrebbero preferito l'Austria. Quando arrivarono a Vicenza, nel 1955, avevano sulla divisa ancora il distintivo di forza alleata agente in Austria! Ma oggi noi nella geo-economia mondiale siamo la settima potenza, dell'Austria - che fu obbligata a scegliere la neutralità - non se ne parla neppure.
Ci siamo dimenticati l'utilità di Aviano quando si decise l'intervento militare in Bosnia?
Vicenza è nel Nord Italia, ma è soprattutto sul confine Euroasiatico, di fatto - è nella Repubblica di Venezia, che è rivolta verso Oriente!
E questo i nostri amici americani dimostrano di averlo capito meglio di noi.

Se vogliamo che questo resti un mondo tranquillo l'Europa deve restare dove è stata finora: geograficamente nell'Eurasia ed economicamente nell'Euramerica e, caso mai, sono la Germania di Shroeder, e la Spagna di Zapatero che ci devono delle spiegazioni politiche.

L'Occidente, insomma, dovrebbe continuare ad essere uno e trino: Europa - magari con dentro anche la Russia e non a caso nel nostro primo incontro abbiamo parlato proprio di Europa - e poi America, e Australia!

Certo vedo la crisi degli amici americani e mi dico: vuoi vedere che come non ha retto l'idea comunista che lo Stato, può tutto nei confronti dell'individuo, così non reggerà l'idea che l'individuo possa tutto a dispetto della collettività, dello stato, del bene comune? Tutto mercato non funziona così come non ha funzionato tutto Stato. Ci vuole equilibrio!
E in queste cose non possiamo affidarci, per lungo tempo, alla irrazionalità della storia: alla "strategia del pazzo". Non possiamo ragionare che con ragionevolezza.
E la ragione ci dice che senza gli Stati Uniti tranquilli non è pensabile la pace nel Mondo, senza gli Stati Uniti - potenza di riferimento dell'Occidente - si chiudono le porte del Paradiso in Terra. E senza gli Stati Uniti liberali seri, tranquilli e produttivi, non ci sarà la Pace; nè quella di Fukuyama della fine della storia, ma neanche più quella di Walt Disney dei cartoni animati!

E adesso, per chiudere, un americano direbbe: "God bless America!"

Io, che sono italiano, e vengo da una tradizione millenaria, cito un Guiccidardini che sembra rivolgersi, sia ai filo-americani che agli anti-americani, e dice: "Pregate Dio di trovarvi sempre dove si vince!".....



 
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