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Sta arrivando la "Terza Repubblica" PDF
martedģ 20 novembre 2007

Per quanti abbiano a mente i primi anni '90 non passerà inosservato il momento politico attuale. Se allora c'erano gruppi politici che cercavano, aggregandosi, di far fronte ad un raggruppamento "ideologizzato" e "pericoloso", ora quanto sta avvenendo con la decisione del Presidente Silvio Berlusconi non c'è alcun "rischio" che induca a comportamenti di raggruppamento politico.

Qualcuno potrebbe correggerci dicendo che in verità spinte ideologiche sono visibili nell'estrema sinistra, ma solamente i voti di una consultazione popolare nazionale può chiarire che peso possano avere questi. Se poi ci sarà uno sbarramento ... Altri ancora ci possono correggere in quanto sui "valori laici" qualcosa si nota con il nuovo raggruppamento della diaspora socialista che potrebbe riunire (se non distruggerà il legame con i radicali) una certa visione politica.

Ma a tutti vogliamo dire che vediamo nella decisione di Berlusconi l'estremo tentativo di mantenere il controllo dell'agenda politica ed il tentativo di tornare al Governo. Comportamenti entrambi naturali per chiunque faccia politica. Infatti qualora venisse indetto il referendum abrogativo della legge elettorale attualmente in vigore (voluta dal Governo Berlusconi), il primo partito a maggioranza relativa che uscirà dalle urne potrebbe ottenere la maggioranza assoluta dei seggi e quindi governare. Da solo, probabilmente. Se son veri i sondaggi di questi giorni, la parità fra PD e FI, porterebbe quest'ultima, con qualche modestissimo contributo (Destra di Storace?, DC di Rotondi?, altri), a governare.

Pare avvearsi uno scenario nel quale la possibilità di esercitare diritti di selezione della classe dirigente da parte dell'elettore diventano minimi. L'esperienza della (passata?) Seconda Repubblica di partiti privi di selezione interna della dirigenza politica ci fa pensare che il "porcellum" è stato un... precorrere i tempi.

 
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