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Gli incontri di Koiné con i candidati alle prossime elezioni politiche PDF

Lettera di Ettore Bonalberti alla stampa.

Koiné, il think tank veneto di studi e ricerche, ha avviato il suo ciclo di incontri – colloquio con  i candidati di tutte le liste presenti alle prossime consultazioni elettorali.
Avendo avviato il dibattito sul passaggio dalla Seconda alla Terza Repubblica, in collaborazione con le riviste “Formiche” e “ Il governo delle cose”, Koiné intende verificare sul campo se e come si stanno modificando i comportamenti politico-elettorali dei partiti e dei candidati e di come si organizza il dibattito politico nell’attuale situazione.
Costretti da una legge elettorale accentratrice del potere nelle mani dei segretari di partito e dei leader di coalizione, eliminata la preferenza, i candidati sono degli “unti dal signore dominante di turno”, ossia dei cooptati ai quali basta sapere in quale posizione sono stati inseriti nella lista per avere ampia certezza del proprio destino. Assolutamente tranquilli quelli sicuri e, dunque, senza obblighi di sorta e del tutto frustrati e rancorosi quelli certi di non essere eletti e, come tali, ben lontani dall’affrontare un inutile rincorsa del voto.
Di qui la spettacolarizzazione della politica il cui dibattito si riduce alle ambite comparsate a Porta a Porta e nelle altre più o meno identiche trasmissioni televisive; l’assoluto disinteresse per l’elettore ridotto a mero ratificatore di liste predisposte nelle sedi romane, spesso senza alcun rispetto delle persone e delle realtà territoriali in cui vengono catapultati personaggi di ogni tipo e provenienza.
Insomma una deriva pericolosa per la democrazia rappresentativa che nella selezione della classe dirigente, dimentica sempre di più l’aurea regola della Pallacorda del 1789: una testa un voto.
Di qui un progressivo disimpegno degli elettori chiamati alla sola scelta, peraltro non di poco conto,  del partito o della coalizione vincente.
Ne consegue un Parlamento fatto di deputati e senatori del tutto estranei agli interessi e ai valori proprio delle diverse realtà territoriali e proni solo alla volontà e talora ai capricci dei capibastone di riferimento.
Giovedì sera a Padova, nella sala riunioni dell’antico ghetto, abbiamo verificato sul campo la veridicità di queste valutazioni. Tutti i partiti invitati avevano mandato uno o più rappresentanti, mancava solo la Lega ed alcune formazioni minori, stampa presente e pubblico ridotto a una decina di persone.
Il dibattito si è svolto in un clima  sereno e di grande libertà, privo di quelle asprezze polemiche che fanno ormai parte del copione ritrito del teatrino della politica massemediatica televisiva. Tranne la signora Calimani della sinistra Arcobaleno, Baratella dello SDI  e la rappresentante dell’IdV, tutti gli altri, compreso quello del PD, erano più o meno stagionati democristiani riciclati nei diversi partiti
La sinistra –sinistra con il cuore diviso tra la voglia di vedere prevalere Veltroni su Berlusconi, ma con la nostalgia forte di una storia e di una tradizione che non si intende far scomparire. Un’Italia dei valori che, liberata dai condizionamenti dei Pecoraro Scanio, si sente avvinta come l’edera al PD e pronta ad assegnare a Di Pietro il ruolo di deus ex machina delle opere pubbliche del Paese.
I socialisti tenacemente ancorati alla loro splendida e tragica storia che non intendono rinunciare al loro ruolo nel momento in cui sono, a tutti gli effetti, gli unici legittimi rappresentanti della tradizione socialista europea che ha appena trionfato in Spagna e sta risalendo alla grande in Francia.
L’area moderata divisa tra il Pdl e l’UDC, con quest’ultima che, pur sentendo di vivere alcune contraddizioni irrisolte, non rinuncia all’dea che dopo il voto vorrà contribuire a far nascere in Italia la sezione italiana del Partito Popolare Europeo. Insomma quello che anche Berlusconi e Fini hanno dichiarato di voler fare.
Meno forti  proposte  sulle soluzioni da offrire ai gravi problemi della crisi del Paese. In tutti  la consapevolezza che a mali estremi, estremi rimedi, compreso forse anche quello di una grande coalizione post elettorale.
Si proseguirà a Mestre con il secondo incontro di Koiné, Giovedì 27 Marzo prossimo.

Venezia, 17 Marzo 2008.

Ettore Bonalberti
Koinè Studi e Ricerche

 
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