Pangea NEWS

La Newsletter di Koinè Studi e Ricerche

 

A cura di Michele Seno

Numero 6 del 23.12.2008 E-mail: scrivi@pangaea.it - website: www.koinestudiericerche.it & www.pangaea.it

 

A quanti hanno deciso di seguirci in questo percorso di analisi e discussione che è iniziato a gennaio scorso,

a quanti ci hanno conosciuto da poco tempo e non sanno ancora che forma ha  questo strano soggetto,

a coloro che hanno contribuito al progetto del centro studi,

a coloro che invece non sono riusciti ad esser presenti,

ai lettori delle nostre news che hanno fornito idee, proposte, riflessioni,

ai lettori che non hanno contribuito e che spesso ci hanno cestinato,

ai pochi, che hanno chiesto di non essere più disturbati,

ai molti che ancora non sanno chi siamo,

a tutti coloro che mi sono stati vicino in questo "anno breve" ricco di iniziative, idee e progetti

a Te che ora mi stai leggendo... ben sapendo che non troverai in questo messaggio la neve scendente o le solite Immagini del periodo

 

a tutti ... proprio tutti Auguro di vivere con gioia e serenità le imminenti festività e di affrontare il nuovo anno con la consapevolezza che le sfide più importanti si possono superare solamente con coesione e rispetto civico.

MS

 


II° SIMPOSIO PER LA TERZA REPUBBLICA

Comunicato Stampa

 

Danilo Bano e Cesare De Michelis tracciano le linee guida per la riforma dello Stato
RIPARTIRE DA ETICA E STATO DI DIRITTO
Una visione che delinea la nuova possibile società tra politica e affari

Riaffermare con forza lo stato di diritto avendo l’etica come stella fissa cui puntare. E’ quanto emerso dal secondo Simposio per la Terza Repubblica promosso da Koinè Studi e Ricerche e Ucid di Venezia (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti), tenutosi lo scorso giovedì 11 dicembre nella consueta sede del Park Hotel Ai pini di Venezia Mestre. Per leggere l'intero Comunicato Stampa: LEGGI
 


Segnalazioni

Si chiude l'anno e si completa un periodo storico. Termina la stagione Bush George W. (sarà l'ultimo Bush presidente degli Stati Uniti?) a scarpate. Non ricordiamo un gesto tanto forte nel significato che assume. Non c'è solamente l'enfasi mediatica, ha anche un forte valore simbolico.

Questo gesto di un giornalista alla conferenza stampa del Presidente Usa con quello iracheno di pochi giorni fa è stato analizzato da Arduino Paniccia nella sua rubrica Globalist che invito a leggere. L'autore si chiede come affronterà le difficili "grane" che rimangono sul campo il nuovo Presidente che tra qualche settimana si insedia a Washington? Sarà sufficiente la politica di Petreus in Afganistan?

 

Altrettanto importante segnalo l'analisi di Antonio Picasso sulla realtà di Gaza. Compie 21 anni di vita Hamas e ci si ricorda di loro solamente in caso di forte crisi. Eppure questo gruppo governa un'area strategica non solo per Israele. Tantè che con le recenti rivolte si può dire concluso il periodo di tregua determinato dagli accordi di Annapolis e di fatto la loro sconfitta. La politica di Hamas si sostiene con le forti difficoltà economiche della popolazione soggetta alla stretta di Israele che continua a sostenere di "ritornare" a Gaza. Le imminenti elezioni israeliane accenderanno ancora gli animi dei fondamentalisti.

 


Reportage

La neve di Rio - Ultima puntata

Termina il viaggio di Max Bonaventura in Brasile

 

La Neve di Rio 5 - 27 giugno 2008

All’età di 13 anni, Rodrigo detto Rody cominciò a fumare maconha, la versione più leggera e tropicale della marijuana. Sette anni dopo, già era abituato all'LSD. A 27 anni il giovane consumava tutte queste droghe addizionata e estasi e cocaina. Residente in un appartamento con quattro camere in un quartiere sofisticato della Zona Sud, era quello che si dice un tipico ragazzo della classe media. Sempre vestito alla moda, calzava scarpe Osklen, bermuda BlueMan e camicette Ellus. Bazzicava le migliori boutique di Rio Sul e Leblon. Rapidamente, entrò a commercializzare ecstasy e acido giustificando che le vendite erano, in verità un aiuto per gli amici che non avevano un buon contatto per comprare droghe. Spesso ci capitava di incontrarlo alla birreria Devassa a Ipanema, sempre prima di una festa importante in discoteca o di carnevale. Fu così che cominciai ad ascoltare gli argomenti di cui parlavano. Erano sempre numeri. “Io ne prendo sette, io almeno quindici. Io ne voglio 30, così ne do un po’ anche a mio cugino che me ne ha chieste”. Il mondo delle droghe non è abitato da orchi, ma da gente per bene.

Dopo un anno e mezzo, Rody scomparve dalla circolazione. Tra gli amici correva voce che fosse entrato in una clinica per disintossicarsi dalla dipendenza da prodotti chimici. Se fino al giorno prima era importante avere il suo numero nella rubrica del cellulare, da quel giorno divenne un argomento tabù per tutti. Oggi lui è la notizia che fa il giro delle compagnie del sabato sera, delle bande cittadine a caccia di avventure e di divertimento, e anche di molti studenti universitari. I quali tremano al pensiero che egli apra la sua agenda ai poliziotti della Bragata per la Lotta contro gli Stupefacenti. La presa di distanza dalle abitudini passate è d’obbligo, soprattutto sotto la luce dei riflettori dei notiziari. Ma la realtà è che la droga sintetica è diventata un passatempo nemmeno tanto temuto, fra le generazioni beneducate della classe media, in bilico fra echi di sviluppo economico e globalizzazione del piacere. Fra le numerose bande frequentate dai rampolli di famiglie bene, la sua storia fa notizia, mentre lui ringrazia il Cielo per aver lasciato il mondo psichedelico prima che qualcosa di più serio potesse succedergli.

"Ero un trafficante. non posso negarlo. Quando s'è coinvolto, è più facile credere di non esserlo", ammette a chi gli fa qualche domanda. Ma come sempre le ammissioni sono parte della cura, un po’ richieste, un po’ dovute. Di fronte all’evidenza ci si rende conto di aver sbagliato a pensare che a cadere negli artigli del traffico fossero sempre i ragazzi sbandati dei sobborghi o, peggio, di quella fascia di nessuno nota con il nome di Baixada. Per Rody, i giovani come quelli catturati ogni settimana sull’onda delle morti in discoteca, credono che, per il fatto di non andare in giro armati, non sono trafficanti. Non si considerano tali perché non sono attratti da quel genere di malavita. Pensano di non esserlo perché non vivono di crimine e perché sono studenti universitari.
 

Rody ha avuto opportunità privilegiate durante l'adolescenza. Nato a Rio de Janeiro, una delle metropoli più sfavillanti del Sudamerica, viene da una famiglia ricca che gli consentì di studiare negli Stati Uniti e in Europa, pagandogli anche università private. Sua sorella e suo fratello hanno avuto le stesse opportunità ma non sono entrati nel mondo delle droghe. Poco prima della sua cattura, fumava circa sei sigarette di maconha al giorno e consumava fino a quattro compresse di ecstasy per notte nel fine settimana.

Il vizio di Rody già non si sosteneva più con i soli soldi ricevuti in casa. Passò quindi a fare quel che chiamava un favore per i suoi buoni contatti e amici. “Le persone non lo percepiscono, ma la maggior parte degli utilizzatori di maconha la vendono anche. A volte ne comprano 100 g, ma se tengono solo 25 e vendono un arresto. Molte volte un amico chiede che le compri anche per lui. E così le persone cominciano a vendere. Nel caso del carioca, i favori aumentavano nel tempo e presto passò a stoccare in casa sostanze di altri trafficanti.

"Ho iniziato a vendere per sostenere il mio vizio. Un amico che era il mio contatto lasciava le cose a casa mia per proteggersi e io le tenevo al sicuro perché avevo debiti. Da lì, cominciai a vendere per lui. Ma i miei debiti aumentavano." Secondo Rodrigo, il vizio gli faceva perdere il denaro nonostante le vendite. "Andavo ad un rave. Uscivo di casa con 40 pasticche, tornavo senza nessuna in tasca e con il denaro solo di 15. Non sapevo quante ne avevo ingerite, quante ne avevo date agli amici, quante ne avevo vendute e quanto denaro delle vendite avevo speso in vodka o RedBull."

Se Rody oggi ammette di essere stato un trafficante, in passato la realtà era costantemente negata. Lo schema del traffico è ancora un mistero per lui. Ciò che Rody sa è che l'LSD, l'estasi o l'hascisc arrivavano in Brasile dall'Europa. I trafficanti uscivano dall'America Latina con la cocaina e delle donne ritornavano con il carico di droghe di importazione.

Ogni volta che loro toccavano questo argomento, diceva che non voleva sapere, supponendo che a seconda del trafficante, la droga venduta poteva benissimo essere prodotta in laboratori brasiliani.

Il va e vieni di persone sconosciute in casa non fu sufficiente perché i genitori di Rody percepissero il problema. nonostante fosse chiaro che c'era un movimento strano. Rody racconta che molte volte i responsabili dei giovani preferiscono non accorgersi del problema. "La maggior parte non vuole vedere perché è difficile ammettere la verità. Dicono: ah, mio figlio sta solo fumando una canna. Preferiscono essere tolleranti." In realtà è difficile per un giovane nascondere il fatto che sta vendendo anche ad altri, dato che buona parte dei trafficanti è consumatore e la casa della maggior parte dei consumatori inizia ad essere frequentata assiduamente da estranei.

"Il padre quindi deve capire come suo figlio sta sostenendo il vizio, dice Rody, riferendosi alle scuse che i genitori si inventano quando iniziano ad avere il sospetto che i figli stiano consumando droghe. Il miglior consiglio è che i genitori non si nascondano l'evidenza. Se c'è un problema, deve essere affrontato.

E’ una delle lezioni per le quali passa ogni società nel momento in cui traghettano dalla vita tradizionale al momento di rapido sviluppo. Non a caso le forme educative autodidatte passano attraverso la tolleranza per sfociare nell’indifferenza, lasciando campo al precipitare degli eventi. Uno dei consigli dati dai sociologi alle famiglie che si trovano ad affrontare questi problemi, è che il padre deve essere un confidente responsabile, non un semplice amichetto."

Le discoteche del Brasile non sono molto diverse da quelle del resto del mondo, dove lo spirito spensierato dilaga in modo sempre più accentuato, diffondendosi in ogni aspetto della società civile, tracimando dalle vasche dell’eccesso notturno per colare nei visceri del divertimento quotidiano.

max.bonaventura@gmail.com

 


 

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